20 dic 2009

vialatteatrail

Ieri sera ho girato un video di 16'' e contemporaneamente l'ho interpretato insieme a Giovanni Storti, si proprio lui, bravi ...Aldo Giovanni e Giacomo.
Ma cominciamo dal principio dovevo andare al Vialattea Trail con mio fratello, podista di indiscusso valore, ma che ogni tanto inspiegabilmente si arrende di fronte a inezie che a lui paiono insormontabili. Un po' come i cavalli purosangue che si impuntano davanti all'ostacolo e non ne vogliono sapere di saltarlo. Non li smuovi nemmeno con i bovi.
La scusante questa volta è stata: “non c'ho le scarpe adatte, quelle vecchie da trail sono sfondate e non riesco a trovarne un paio che mi piacciano, le nuove brooks vanno bene ma sono troppo gialle, quelle che hai preso tu non si trovano più se no le avrei comprate”, notare che le mie lasportiva wildcat non le ho usate perchè son morbide come pantofole e traforate come il groviera... l'avrei ammazzato, se non fosse che di fratello uno solo ne ho.
Fatto sta che ho deciso di andarci da solo. Discussione in famiglia, il dramma di ogni podista il cui coniuge o compagno non corre. Ma devi proprio andare a correre di notte sulla neve a -20° sotto zero, e se ti fai male? Non c'è nessuno che ti porta a casa poi. E' chiaro che non sono obbligato, anzi pago per farlo. E poi amore, ci sono altre 500 persone che lo fanno perchè dovrei proprio farmi male io, e poi ci sono i soccorsi, male che vada torno in ambulanza.
Ma allora io e Camilla stiamo a casa da sole e cosa facciamo? Non te ne frega niente della famiglia!!! il bello è che quando decido di stare in casa con loro non mi considerano nemmeno e fanno di tutto fuorchè stare con me. Decido comunque di andare. e con l'occasione salirò fin dal mattino a Bardonecchia per fare alcuni lavoretti di manutenzione al bungalow che abbiamo in valle stretta e anche per acclimatarmi un po' al freddo. Infatti a mezzogiorno il termometro esterno segna -10°. Al bar del campeggio mi faccio una doppia porzione di pasta al sugo in previsione di correre almeno dalle 18 alle 22 meglio immagazzinare una buona scorta di glicogeno. Poi in preda all'abbiocco da carboidrati non riesco a concludere nessuno dei lavori che mi ero prefisso e quindi parto per Salice. All'arrivo trovo subito parcheggio davanti all'ufficio turistico ed entro a ritirare il pettorale, cento persone in fila davanti a me, sono le cinque e mi devo ancora vestire. La coda scorre a sighiozzo ma non posso lasciare il posto atrimenti perdo il turno. Trovo alcuni amici ma sono tutti in trance e io più di loro per l'agitazione di mettere la cosa giusta e non dimenticare nulla.
Nelle gare lunghe è fondamentale avere con se materiale per ogni evenienza: l'inconveniente è che tutto ciò va portato a spalle non avendo la possibilità di avere uno sherpa al seguito. E poi essendo una gara di velocità e non di trasporto pesi si dovrebbe puntare alla leggerezza.
Quindi decido così, addosso metterò: una maglia transtex invernale a manica corta, un micropile (fregato a mia moglie), giacca da bici in windstopper con tasche posteriori, berretto e scaldacollo windstopper, pantalone lungo felpato da corsa (fregato a mia moglie) calze lunge contentive e calzino inov-8 con ghetta copriscarpa integrata, scarpe le mie vecchie salomon xa pro 3D che per l'occasione ho dotato di viti sotto la suola per migliorare il grip sulla neve dura, guanti pesanti in goretex. Nello zainetto, telefono, coperta di sopravvivenza (stavolta potrebbe servire) 2 barrette solide 2 gel, 3 batterie di scorta guanti di ricambio leggeri, giacchetto antivento, ½ litro d'acqua (obbligatorio ma da buttare subito dopo la partenza tanto a -20° non si suda un granchè) e decido anche la giacca da alpinismo tanto mezzo chilo lo elimino con l'acqua.
Fatto tutto incontro un amico d'infanzia che mai più pensavo di trovare li, facciamo quattro chiacchere e ci avviamo alla patenza. 10 minuti al via. Vedo in un angolo Giovanni Storti tutto assorto e concentrato, rimango colpito dal fatto che un personaggio come lui non si fiondi nelle prime file a farsi fotografare e a rilasciare interviste. In questo sport siamo davvero tutti uguali e tutti soli a soffrire e stringere i denti in silenzo, anche i divi, bravo Giovanni. Non resisto, vado a stringergli la mano e gli chiedo se possiamo fare un bel “ma vieni” assieme. Mi sorride e facciamo il filmato con il mio telefono che se mi riesce poi lo pubblico.
Partiamo e la strada asfaltata sale subito ripida in mezzo alle viuzze del paese, vedo gente abbigliata con le cose più disparate, colbacchi di pelo doposcì, pedule, pantaloni impermeabili tipo anticellulite, piumini, zaini enormi: ma è una corsa o la corsa all'oro del klondike?.
La strada diventa innevata ed il gruppone inizia a sgranarsi, urla e sbuffi, una serie lunghissima di lumini, decido di non correre troppo in questa prima salita per conservare energie nella seconda parte. Prendo un passo spedito e sorpasso gradualmente ma inesorabilmente lunghe file di fanali che avanza piano e ti guardano come quando sei in coda in tangenziale e la tua fila non scorre, “ma perchè nell'altra fila vanno avanti”. La frontale la tengo ancora spenta sfruttando quelle degli altri.
Siamo nel bosco, fa freddo ma non c'è vento si va bene. Fra poco usciremo allo scoperto e allora saranno dolori. Guardo il GPS, quota 2000 la strada si impenna e diventa sentiero con neve un po' smossa, finchè non arriviamo sulla cresta che porta al Fraiteve, raffiche di vento tesissimo che sollevano la neve polverosa, il lato sinistro della faccia è paralizzato, l'occhio lacrima ma le lacrime si gelano subito, alzo più che posso lo scaldacollo ma si è irrigidito anche lui. All'arrivo della seggiovia c'è un ristoro con the bollente cioccolato e biscotti. Bevo e riparto subito. Il terreno si fa pianeggiante il vento è forte ma si può corricchiare e scaldarsi un po. Inizia la discesa di 6 km che ci porterà a Sestriere. Si corre bene la neve è dura e lungo i tornanti gli spazi fra le luci si allungano sempre più, in fondo la mondana Sestriere illuminata a giorno. A metà discesa vedo un missile che viene in senso contrario, è il francese che vincerà ma sarà squalificato perchè non aveva lo zaino. Così realizzo che si torna indietro per quella discesa. Auguri. Al ristoro di sestriere ci sono -18° bevo ancora the caldo, un toccasana, il volontario dice al mio vicino che ne saranno passati al massimo 60, non ci posso credere, me lo faccio ripetere. Riparto di corsa, un passante mi rincorre con dei fichi secchi in mano e mi dice tieni duro e mangiati questi. Lo ringrazio un po' meravigliato. Bivio per col Basset, iniza una salita di 500 mt D+, c'è un camper intampato che sta mettendo le catene, ovvio che nessuno di noi lo aiuterà. Prendo subito il passo, sto bene, mi do il ritmo con il respiro cadenzando bene i passi e alternando la spinta coi bastoncini come quando scio. piano piano le luci si avvicinano e comincio a sorpassare. ogni tanto guardo il cardio, 155 pulsazioni, dopo quasi tre ore di gara non posso pretendere di più ma il passo è ancora redditizio, spingo bene. In cima ne ho presi almeno venti, peccato sia finita la salita perchè sono sicuro che in discesa qualche fenomeno mi riprendera.
Ultimo ristoro, bevo un bicchiere di te al volo e infilo l'antivento, di fianco a me c'è un giovane con la tutina da sci alpinismo, mi guarda con l'aria disperata, mi dice che ha freddo alle gambe e non ce la fa più. Gli dico stammi dietro e vedi che ci scaldiamo. Quattro salti e la cresta è già dietro le spalle. Scendiamo velocemente per la massima pendenza della pista di sci con qualcuno che ci supera ma è inevitabile, più veloce non riesco proprio, le gambe fanno male. Nell'ultimo tratto mi raggiunge una donna che ho visto alla partenza e mi dicono essere fortissima, facciamo insieme un pezzo ma poi lei mi stacca, è leggera e sembra quasi che voli. Giriamo in paese e la riprendo poi vedo il gonfiabile dell'arrivo e parte la volata. 3 ore e 45. Mi stringe la mano Mau Scilla e mi dice bravo sarai nei 40. Forse è il più bel risultato della mia breve carriera podistica. In classifica sono 44esimo su oltre 300 iscritti e solo 47' mi separano dal primo che ha impiegato 2ore e 58.

7 commenti:

  1. Complimenti, sei proprio una bestia, spero di esserci il prossimo anno se la rifaranno, il grande MAU ti ha salutato, è una persona speciale, Giovanni come hai detto è molto umile, sempre disponibile, ho saputo che ci sono stati 23° sotto zero, non siete arrivati a 2700 x motivi di sicurezza ho saputo, comunque è una gara imperdibile, Bravissimo

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  2. sei un mito !! complimenti, inoltre scrivi molto bene ed è bello leggere i tuoi racconti !!
    per fortuna sei diventato un blogger .
    Direi che hai le palle quadrate !! mica pizza e fichi

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  3. Complimenti davvero Antonello, io credo che a -18° non riuscirei neanche ad aprire gli occhi!
    Simpatica la scena del passante coi fichi!

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  4. @mitico: grazie per la "bestia", detto da te è un onore, anche mia moglie mi chiama così.....ma con riferimento al galateo. ha ha ha
    spero che tu possa farla un'altranno perchè è veramente una gara unica.

    @stoppre: scrivere bene ci aiuta soltanto a raccontare meglio le emozioni che viviamo, senza quelle diventerebbe un esercizio di stile.
    Da bambino l'unica alternativa per non dover faticare era imparare a usare bene la testa, adesso appena posso preferisco zappare il mio orto e spaccare la legna.
    Complimenti per l'ambiente che avete saputo creare alla podistica Leinì siete una squadra molto simpatica e si vede che vi divertite assieme.
    @franchino: grazie, sono stupito anch'io, ti assicuro che nelle gare "corribili" non ho mai fatto risultati così. Forse il mio motore si esalta nelle condizioni estreme. comunque per un tratto un'occhio l'ho dovuto chiudere

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  5. mi permetto.....avevo ben 6 amici che correvano sabato ( 5 la 10 km e 1 la 30) e.....complimenti per la prestazione.
    anch'io ho avuto il piacere di conoscere Giovanni in ben 2 trail nella mia zona ( vco) quest'estate. Per la famiglia devi fare come me dopo quasi 8 anni ho convinto mio marito a correre con me!

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  6. @patty: grazie del consiglio, ci sto già lavorando da un po' con risultati altalenanti.

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  7. Guarda, guarda che mi ero perso il blog di un mio compagno di squadra, a parte gli scherzi complimenti davvero, io c'ero, anche se come spettatore....(spero ancora per poco), faceva davvero molto freddo, a Sestriere dove mi sono recato dopo la partenza per vedere i passaggi, dovevo muovermi continuamente per non diventare una statua di ghiaccio.... siete stati grandi.

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tempi di gara

la mezza di ciriè 2008 1h 36
tutta dritta 2008 41,37
la mezza del CUS 2009 1h 34
turin marathon 2009 3h 26'
ca' bianca 2009 1h 06
stra sanmaurizio 2009 29,59
monte momello 2009 1h 02
straciriè 2009 40,01
nole 36,30
Chaberton Maraton 2h,38'
Nevache Briancon 1h 28
trail del monte soglio 10h15
trail del monte casto 5h 57
tuttadritta 40,19
vialattea trail 3h 45'